- Il Popolo della Famiglia è un soggetto politico aconfessionale e valoriale, di ispirazione cristiana (che mette al centro la dottrina sociale della Chiesa), aperto ai non credenti e alle altre confessioni religiose che condividono il suo programma in difesa dei valori “non negoziabili”: il diritto alla vita (dal concepimento alla morte naturale), la centralità della famiglia, come stabilito dall’articolo 29 della Costituzione (“la famiglia come prima comunità naturale basata sul matrimonio”), il diritto dei figli ad avere un padre e una madre; la dignità della persona, del lavoro e la sussidiarietà.
- La fede cristiana, oltre ad essere una scelta spirituale individuale è il fondamento della identità storica e culturale italiana ed europea
- La famiglia (la sua storia, i suoi diritti e i suoi doveri) è la chiave delle risposte e ricette politiche del Popolo della Famiglia
- Il Popolo della Famiglia è erede della grande tradizione del Partito Popolare di Don Sturzo, attualizzatore della esperienza politica democratico-cristiana e figlio del Family Day (i milioni di cittadini che hanno manifestato contro il Ddl Cirinnà sulle unioni civili). Il Pdf, esaurita la strategia “dei credenti nei vari partiti”, dato il suo oggettivo fallimento in termini legislativi e sociali (non ha bloccato il processo di laicizzazione del Paese), è fermamente convinto che sia tornata l’ora di riunire tutti i credenti “in un unico soggetto politico”.
- Il Popolo della Famiglia intende costruire in Italia una grande “resistenza popolare” contro le leggi liberticide, contrarie al diritto naturale (le adozioni gay, i matrimoni egualitari, il gender nelle scuole, la liberalizzazione di qualsiasi droga, l’eutanasia etc), che i governi di centro-sinistra con la complicità dell’attuale centro-destra, hanno varato. Siamo in Repubblica parlamentare e le cattive leggi fanno costume, incidono nella vita dei nostri figli.
- Il Popolo della Famiglia mira a superare i vecchi schemi destra-sinistra e le ideologie ottocentesche, non più in grado di rappresentare le aspirazioni dei popoli. Oggi la battaglia vera è tra il falso e il vero, il bene e il male, la cultura della vita e la cultura di morte; tra la visione antropologica, insomma, di chi trasforma la persona in cosa e chi continua a considerare la persona depositaria di una dignità intangibile dal momento del concepimento fino alla morte naturale. Non è un caso che un italiano su due non vota, abbiamo il 24% dei disoccupati, sette milioni di depressi, aumenta il consumo di droghe e le persone sono sempre più sole (otto milioni di single). Occorre offrire un’alternativa politica totale di civiltà
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